San Giovanni Paolo II e Francesco morti in Prossimità della Solenne Festa Cristiana a distanza di 20 anni
“Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia”
Vangelo di San Matteo Apostolo ed Evangelista (5,7)
“Government is an agreement between you and myself. You and myself are often wrong. (Il governo è un accordo tra te e me. Tu e io spesso ci sbagliamo)”
Aforisma di Gibran Khalil Gibran da Sabbia e Onda
Nell’immagine di copertina l’allora cardinale Bergoglio mentre abbraccia Papa Giovanni Paolo II
Due Papi morti in prossimità della Festa della Divina Misericordia
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«In questa beatitudine c’è una particolarità: è l’unica in cui la causa e il frutto della felicità coincidono, la misericordia. Coloro che esercitano la misericordia troveranno misericordia, saranno “misericordiati”»
Cominciava così l’udienza generale di Papa Francesco del 18 marzo 2020, pochi giorni dopo la dichiarazione della pandemia da Covid-19 che Gospa News denunciò subito essere stata “creata ad arte” con un SARS-Cov-2 costruito in laboratorio, come confermato dalle 90 inchieste del ciclo WuhanGates, dal controspionaggio americano della Central Intelligence Agency (CIA) e dal Congresso USA…
Proprio perché oggi, Domenica 27 Aprile, ultima giornata della settimana di festa pasquale “In Albis”, siamo nella Santa ricorrenza della Divina Misericordia, istituita nel Giubileo del 2000 da Giovanni Paolo II che ha avuto la sua fulgida eco nel Giubileo della Misericordia voluto quest’anno dal Santo Padre, non ci soffermiamo oggi sugli errori del cardinale Jorge Mario Bergoglio, proclamato Pontefice il 13 marzo 2013.
Ma rileviamo un’interessantissima coincidenza che secondo i “tempi di Dio” può apparire come il compimento di una volontà della Divina Proivvidenza in riferimento al concetto di “kairos” che era il “tempo opportuno, supremo” secondo la cultura ellenistica.
Sia San Giovanni Paolo II che Papa Francesco sono saliti al cielo nell’imminenza di questa solenne festività cristiana:
Karol Wojtyla alla vigilia della ricorrenza (il 2 luglio 2005), Bergoglio esattamente 20 anni dopo, nel Lunedì dell’Angelo, ma le sue esequie di rilevanza mondiale sono state celebrate ieri, sabato 26 aprile, il giorno prima della Divina Misericordia.
In virtù della devozione di questi due Papi – tanto differenti quanto simili in alcuni aspetti pastorali – a questa festa che è la più importante forma di devozione alla Divina Misericordia tra tutte quelle rivelate da Gesù (a Santa Faustina) ci piace credere che non sia avvenuto soltanto per una curiosa coincidenza e ricordarli in modo degno per questa loro testimonianza.
Il Monito di Gesù: “Chi tra voi è senza Peccato…”
Ci piace ricordare anche Papa Francesco senza dare oggi peso alle sue incertezze o confusioni pastorali. Non a caso ho voluto citare quel celebre aforisma di Gibran, poeta libanese-americano di fede cristiana maronita, sul governo in cui “tu ed io sbagliamo spesso” che vale anche per il Vaticano.
Criticare nello specifico le fragilità teologiche e pastorali di Francesco I in modo circostanziato è legittimo perchè il Papa non è infallibile (ad eccezione di quando si pronuncia su questioni dogmatiche “doctrina ex cathedra” dopo uno specifico ritiro spirituale), come non lo è nemmeno la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, falcidiata da molteplici errori storici degli Ecclesiastici suppur erede del mandato di Gesù Cristo a San Pietro che la rende “indistruttibile” (ma non infallibile, vedere nostra precedente riflessione in merito…).
«Tu es Petrus, et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam, et portae inferi non praevalebunt adversus eam. Tu sei Pietro, e sopra questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa (Vangelo di San Matteo 16, 18)»
Ma contestare Bergoglio, il Vescovo di Roma più ingenuo della storia ecclesiastica, con una visione complottista costruita ad arte dal Nuovo Ordine Mondiale della massoneria sionista – proprio come il virus del Covid19 – è un’aberrazione diabolica sovente compiuta da cattolici già eretici nella loro stessa vita spirituale che loro per primi non vivono i Sacramenti, il Perdono Evangelico e ignorano-trasgrediscono persino i 10 Comandamenti.
«Chi tra voi è senza peccato scagli la pietra per primo» disse Gesù nella storia dell’Adultera riportata dal Vangelo di San Giovanni (Gv. 8:7.)
La Quinta Beatitudine della Misericordia
Ecco perché chi contesta – ancor oggi da defunto – Papa Francesco dovrebbe rileggere almeno le prime frasi pronunciate nell’Udienza generale del 2020 sopracitata.
«Ci soffermiamo oggi sulla quinta beatitudine, che dice: «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5,7). In questa beatitudine c’è una particolarità: è l’unica in cui la causa e il frutto della felicità coincidono, la misericordia. Coloro che esercitano la misericordia troveranno misericordia, saranno “misericordiati”».
«Questo tema della reciprocità del perdono non è presente solo in questa beatitudine, ma è ricorrente nel Vangelo. E come potrebbe essere altrimenti? La misericordia è il cuore stesso di Dio! Gesù dice: «Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati» (Lc 6,37). Sempre la stessa reciprocità. E la Lettera di Giacomo afferma che «la misericordia ha sempre la meglio sul giudizio» (2,13).
Ma è soprattutto nel Padre Nostro che noi preghiamo: «Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt 6,12); e questa domanda è l’unica ripresa alla fine: «Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe» (Mt 6,14-15; cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 2838).
La Canonizzazione di San Giovanni Paolo II sostenuta da Bergoglio
D’altronde proprio il cardinale Bergoglio fu uno dei primi sostenitori della canonizzazione di Giovanni Paolo II come riporta anche un sito laico (link tra le fonti)
«Nell’autunno del 2005 l’allora sessantanovenne arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio, venne chiamato a deporre dal tribunale della diocesi di Roma all’inizio del processo romano per la causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni Paolo II. L`inchiesta diocesana istruita a pochi mesi dalla morte di papa Wojtyla, si chiuse appena due anni più tardi, il 2 aprile 2007».
Interpellato in qualità di teste oculare al processo, Bergoglio iniziò così la deposizione riportata da Stefania Falasca in un articolo su “Avvenire”: “Depongo per scienza diretta e quindi riferirò quella che è stata la mia esperienza personale del Servo di Dio Giovanni Paolo II”.
“Per quanto attiene all`ultimo periodo della sua vita è noto a tutti, anche perché non sono stati posti limiti ai mezzi di comunicazione sociale e d’informazione, come egli abbia saputo accettare le proprie infermità e sublimarle inserendole nel suo piano di attuare la volontà di Dio. Voglio sottolineare che Giovanni Paolo II ci ha insegnato, non nascondendo nulla agli altri, a soffrire ed a morire, e questo, secondo il mio parere, è eroico”, dichiarava Papa Francesco.
“La sua morte, come ho già detto, è stata eroica e questa percezione credo che si possa dire universale, basti pensare alla manifestazione di affetto e di venerazione riservatagli dai fedeli e non durante i novendiali ed al suo funerale. Dopo la sua morte la sua fama di santità è stata confermata dalla decisione del Santo Padre Benedetto XVI di eliminare l’attesa dei cinque anni prescritta dalle norme canoniche, permettendo l’avvio immediato della sua causa di canonizzazione. Altro segno è il continuo pellegrinaggio sulla sua tomba di gente di tutti i ceti e di tutte le religioni”.
E’ quanto aggiunse il suo successore che il 2 aprile 2020, giorno della nascita al cielo del Santo Padre Wojtyla lo commemorò così durante la fase del lockdown massonico imposto in Italia per la pandemia:
«Ieri, alla vigilia dell’anniversario della morte di san Giovanni Paolo II, al termine dell’Udienza del Mercoledì, che continua a svolgersi a porte chiuse nello studio del Palazzo Apostolico, guardando a quello che oggi sta avvenendo nel mondo, e pensando a Wojtyla, papa Francesco ha affermato: “l’uomo vive sempre più nella paura, minacciato nel nucleo stesso della sua esistenza. In questi giorni difficili il pensiero corra allora a Cristo: sappiate tutti che non siete soli. Egli vi accompagna e mai delude. Affidatevi alla Sua Divina Misericordia e all’intercessione di san Giovanni Paolo II”».
Abbiamo dedicato un’inchiesta teologica a Wojtytla e alla suora polacca Santa Faustina Kowalska che fu istruita direttamente da Gesù Cristo Risorto nel predicare il culto alla Divina Misericordia.
Le Frasi di Papa Francesco sulla Divina Misericordia
Ma sono innumerevoli i riferiti ad esso fatti anche da Papa Francesco.
“Riscopriamo le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti (Misericordiae Vultus)”.
Quanti di coloro che hanno sbraitato contro Bergoglio hanno dato un tozzo di pane a un affamato o fatto l’elemosina a un migrante forestiero come insegnava l’Antico Testamento ed è stato rimarcato con enfasi dal Messia nel Nuovo Testamento?
“Colpisce l’atteggiamento di Gesù: non sentiamo parole di disprezzo, non sentiamo parole di condanna, ma soltanto parole di amore, di misericordia, che invitano alla conversione (Angelus, 17 marzo 2013)”.
“Come sembra difficile tante volte perdonare! Eppure, il perdono è lo strumento posto nelle nostre fragili mani per raggiungere la serenità del cuore. Lasciar cadere il rancore, la rabbia, la violenza e la vendetta sono condizioni necessarie per vivere felici (Misericordiae Vultus)”.
Queste frasi valgano come testimonianza della spiritualità pietosa di Papa Francesco, amato dal popolo dei veri credenti nonostante le sue “gaffe pastorali” amplificate dall’era mediatica, osannato anche dai potenti peccatori della terra in cerca di una sua benedizione che non può certo sostituirsi a quella di Dio, e detestato da una cerchia di cardinali ormai spudoratamente devoti alla Massoneria più che alla Chiesa Cattolica.
Anche a loro, oggi, va la nostra doverosa Misericordia Cristiana, il nostro Perdono Evangelico, unito al monito che Gesù diede all’adultera: “Va e non peccare più”
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
direttore Gospa News
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FONTI PRINCIPALI
PAPA FRANCESCO – UDIENZA GENERALE SULLA MISERICORDIA
FORMICHE – Così Bergoglio appoggiò la canonizzazione di Wojtyla
VATICAN NEWS – PENSIERI DI PAPA FRANCESCO SULLA DIVINA MISERICORDIA
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